Da dove nasce questa forma di dipendenza?

1. Causa evolutiva – Zucchero, sale, grassi sono gusti intensi, rari in natura, ma oggi ci scopriamo ad acquistare cibi che contengono alte concentrazioni di tutti questi sapori in una volta sola. Ci siamo abituati a questa intensità di sapori e andiamo sempre alla ricerca di questi cibi così gustosi. Se ci rifletti, questi cibi sono rari in natura, ma molto diffusi in un mondo industrializzato.

2. Causa collegata al profitto  – Molte aziende hanno svolto ricerche su come dosare sale, zucchero e grassi per ottenere quello che si chiama blisspoint cioè la massima risposta di piacere data da un alimento. La massima risposta sensoriale è connessa alla produzione di dopamina che è un neurotrasmettitore capace di offrire la sensazione di piacere e appagamento, ma anche di produrre una qualche forma di dipendenza. Nel momento in cui si ha questa percezione di piacere, si viene portati ad andare sempre più spesso alla ricerca di quella stessa sensazione.

3. Cibi naturali – Spesso si dice che non ci sono cibi buoni e cibi cattivi, ma questo vale se ci riferiamo alla natura, che ci fornisce dei cibi che non sono né buoni né cattivi in sé, ma funzionali all’uso che ne dobbiamo fare.

4. Cibi industriali  – Nel mondo industrializzato non valgono le regole della natura. Se gli alimenti vengono concepiti a tavolino, perché siano percepiti come irresistibili, è poi difficile sostenere: “dipende da come lo usi”. Se un cibo è irresistibile, le persone più vulnerabili, come ad esempio i bambini, faranno molta fatica a resistervi, e alla fine assumeranno quantità troppo elevate di tali cibi.

Cosa possiamo fare? 3 semplici regole

1. Distinguere la casa dal resto degli ambienti che frequenti. A casa certi alimenti non devono essere presenti: NON comprarli, NON tenerli. La casa deve diventare come il tempio della salute, dove alcune cose non entrano. Quando si è fuori casa, si può fare eccezione e trasgredire, ma in casa devono esistere regole.

2. Cercare di sostituire invece di eliminare del tutto. Ad esempio posso sostituire i dolci meno sani con la frutta, posso utilizzare la stevia come dolcificante naturale, posso ridurre il sale aumentando l’uso delle spezie, e posso imparare a usare grassi sani come avocado e olio extravergine di oliva.

3. Non contare solo sulla forza di volontà, ma su ricompense pianificate. È troppo facile pensare di essere così forti da vincere tutte le battaglie, è meglio riconoscere le proprie debolezze e cercare di organizzare delle ricompense   pianificate. Per esempio, in una settimana senza zucchero mi concedo un gelato. È importante darsi delle scadenze e procedere un passo alla volta, cercare di risolvere un problema alla volta. Ad esempio, prima il problema dello zucchero, e poi gli altri

Scoprirai che il tuo corpo inizierà a premiarti con delle sensazioni di maggior energia e lucidità mentale. E percepirà questa ricompensa dando vita a un cambiamento che sarà veramente duraturo e basato su una sensazione di benessere.

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